martedì 13 luglio 2010
Arrestata dirigente Asl RM-H per tangenti, sdegno della Orefice
La viceresponsabile per la provincia di Roma dell’Italia dei Diritti: “Episodio che testimonia come la corruzione si annidi spesso tra le cariche dirigenziali”
“Credo che questo ennesimo episodio dimostri come sono sempre le alte cariche dirigenziali a sguazzare bene nell'illegalità a scapito dei dipendenti e degli utenti”. Questo il secco commento della viceresponsabile per la provincia di Roma dell’Italia de Diritti, Loredana Orefice, in seguito all’arresto per corruzione aggravata di Patrizia Sanna, dirigente del servizio informatico della Asl RM-H, che avrebbe incassato tangenti da un'impresa informatica viterbese, la Isa, per assicurare a quest’ultima svariati milioni di euro di forniture e prestazioni tecnologiche. Questa pessima gestione avrebbe indebitato la Asl a danno dei dipendenti che sarebbero ancora in attesa del saldo dell' incentivo 2008, di quello relativo al 2009 e dell' acconto dell' incentivo per l’anno 2010, nonché dell’erogazione dei buoni pasto in arretrato di ben 17 mesi nonostante le proteste dei sindacati. Chiosa l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Questi soggetti di dubbia moralità conoscono bene i sistemi per muoversi tra le maglie dell’illecito e anche come si può giustificare subito il rientro del bilancio per il piano regionale per i troppi debiti accumulati. Mi auguro che si faccia luce sulla vicenda e che chi debba rispondere del male apportato paghi le conseguenze pienamente e fino in fondo, risarcendo i danni arrecati alle casse della Asl”.
lunedì 5 luglio 2010
A Roma Italia dei Diritti parte civile in eventuale processo a Zaccai
Il presidente del movimento Antonello De Pierro: “Elettorato politicamente leso”
Roma, 5 luglio 2010 – “Nel caso il Gip dovesse rinviare Pier Paolo Zaccai a giudizio, la sezione provinciale romana dell'Italia dei Diritti si costituirà parte civile in quanto rappresentanza di un elettorato politicamente leso”. Con queste parole Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale, annuncia una clamorosa azione nell'ambito dello scandalo sul consigliere provinciale del Pdl ricoverato poche notti fa presso l'ospedale Grassi di Ostia a seguito di un festino a base di sesso con transessuali e cocaina. “Al di là dei gusti personali di Zaccai, su cui non voglio entrare in merito, dacché sulle frequentazioni private del singolo cittadino, sia esso un politico o meno, nessuno può arrogarsi il diritto di esprimere giudizi – ha spiegato De Pierro –, ciò che mi sconvolge è l'allargamento a macchia d'olio dell'uso di cocaina nel mondo politico e istituzionale. Non è ammissibile che i rappresentanti delle istituzioni diano un esempio così sbagliato, non solo per l'uso in quanto tale di cocaina, ma soprattutto per il fatto che l'eventuale acquisto di polvere bianca, sia esso diretto o indiretto, alimenta l'attività criminale e il mercato a essa associato. Per quanto detto – conclude De Pierro – intendiamo portare avanti la proposta di prevedere test obbligatori antidroga per i politici e per tutte le categorie professionali che svolgono un importante ruolo sociale”.
Roma, 5 luglio 2010 – “Nel caso il Gip dovesse rinviare Pier Paolo Zaccai a giudizio, la sezione provinciale romana dell'Italia dei Diritti si costituirà parte civile in quanto rappresentanza di un elettorato politicamente leso”. Con queste parole Antonello De Pierro, presidente del movimento nazionale, annuncia una clamorosa azione nell'ambito dello scandalo sul consigliere provinciale del Pdl ricoverato poche notti fa presso l'ospedale Grassi di Ostia a seguito di un festino a base di sesso con transessuali e cocaina. “Al di là dei gusti personali di Zaccai, su cui non voglio entrare in merito, dacché sulle frequentazioni private del singolo cittadino, sia esso un politico o meno, nessuno può arrogarsi il diritto di esprimere giudizi – ha spiegato De Pierro –, ciò che mi sconvolge è l'allargamento a macchia d'olio dell'uso di cocaina nel mondo politico e istituzionale. Non è ammissibile che i rappresentanti delle istituzioni diano un esempio così sbagliato, non solo per l'uso in quanto tale di cocaina, ma soprattutto per il fatto che l'eventuale acquisto di polvere bianca, sia esso diretto o indiretto, alimenta l'attività criminale e il mercato a essa associato. Per quanto detto – conclude De Pierro – intendiamo portare avanti la proposta di prevedere test obbligatori antidroga per i politici e per tutte le categorie professionali che svolgono un importante ruolo sociale”.
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